mercoledì 13 gennaio 2016

Rientri e ricordi...

Lunedì mattina la sveglia suona puntuale alle 5:00 apro gli occhi e ancora mi sorprendo di essere a casa, nessun suono dalle altre stanze, niente profumo di caffè, devo alzarmi e preparare la colazione, non c'è più la mamma del mio compagno a coccolarmi con la sua dolcezza... 

Oggi si torna al lavoro e mi rendo conto che ci separano 2000 km dalle persone che amiamo, le nostre famiglie, le vacanze sono finite è il momento di riprendere la marcia della nostra vita.

Tra le strade di Den Haag si gela e anche se sono quasi le otto è ancora buio pesto, metto gli auricolari e lascio partire la musica, eros canta "ci parliamo da grandi" cavolo adoro questa canzone e non posso che pensare al mio papà, mi raggomitolo sul sedile del tram e chiudo gli occhi per impedire alle lacrime che trattengo da due giorni di uscire...


" Vale una vita quest'istante segreto che piega tutti e due che di un silenzio fa un saluto 
e da una fa due vie, tu vai, tu corri io sto, tu chiedi io do, siamo grandi o no?! "


La mente vola indietro di qualche giorno e ci rivedo seduti a un tavolino lungo il porto di Trani, io lui e un aperitivo clandestino...
È stata la prima occasione di parlare tra noi senza un monitor che ci divida dopo oltre un anno, abbiamo parlato dei miei progetti, gli ho raccontato di come vivo e dei miei nuovi equilibri, lui mi ha posto solo una domanda guardandomi negli occhi " sei felice? " al mio sonoro SI ho scorto un bagliore di orgoglio nel suo sguardo e le preoccupazioni di un intero anno si sono sciolte nel mare  di fronte a noi, mischiandosi con la pioggia.

In dieci giorni trascorsi in Puglia abbiamo macinato kilometri su kilometri in macchina parlando di tutto dal lavoro alla politica, passando dalla sociologia all'economia... 
Adoro parlare con lui senza barriere, senza filtri e anche se a malincuore devo ringraziare le inaffidabili ferrovie regionali se ho potuto trascorrere questo tempo in macchina con lui anziché raggiungerlo in treno da Trani a Barletta. 


Ripenso agli ultimi dieci giorni in cui ho respirato e vissuto famiglia, giocato con i miei nipoti e stritolato di abbracci le amiche di sempre quelle che " lontano dagli occhi i cuori restano saldamente incollati ".
Forse ora questa lacrima posso lasciarla andare, ma solo una, piena di amore, quello che scaturisce dalla gioia di trovare invariato il legame delle mie vere radici, le radici del cuore.


" Gemeentemuseum " annuncia la voce femminile dagli altoparlanti del tram, salto in piedi è la mia fermata...
Anzi no è la mia nuova partenza, si torna al lavoro, alla mia vita e ai miei progetti, inizia un nuovo anno e mentre corro per raggiungere i miei obiettivi penso al prossimo aereo, al prossimo incontro e perché no? alla prossima partenza, perché ce n'è sempre una ed è giusto così, è giusto seguire la propria strada ed è a questo che sono stata educata.


" C'è un cammino che è l'unica scelta che domani farai, ci parliamo da grandi stavolta 
sei pronta allora vai... "


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